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Scandiano, Fiera di Santa Caterina 2023

SCANDIANO

FIERA DI SANTA CATERINA

19, 25 e 26 novembre 2023

Tre giorni di festa, il 19, 25 e 26 novembre, per la fiera di Santa Caterina, patrona di Scandiano. Tanti banchi di ambulanti e hobbisti, produttori agricoli, opere dell’ingegno e associazioni del territorio animeranno le vie del centro domenica 19, sabato 25 (il giorno di Santa Caterina) e domenica 26 novembre: a questi si vanno ad aggiungere i tanti eventi della campagna #responsabilitutti contro la violenza sulle donne.

Scatta venerdì 17 novembre l’atteso appuntamento per gli amanti del Luna Park che, come ogni anno, sarà allestito in piazza Prampolini, di fianco al Cinema Teatro Boiardo, fino al 27 novembre. 

Lunedì 20 l’entrata sarà gratuita dalle 14.00 alle 15.30 per tutti i disabili. Per mercoledì 22 novembre il cinema teatro Boiardo ha programmato una proiezione straordinaria del film Barbie alle ore 21. 

Giovedì 23 novembre l’Università del Tempo Libero propone l’incontro “La forza delle donne”, con la partecipazione di Luca Silingardi. L’evento si terrà nell’oratorio della Chiesa Grande alle ore 15.

Sabato 25 novembre ai banchi del mercato si affiancherà un gazebo informativo in occasione della Giornata internazionale contro la violenza di genere,  con la partecipazione dei servizi socio-sanitari del territorio. Alle 17:30 il cinema teatro Boiardo proietterà il film C’è ancora domani di Paola Cortellesi, cui seguirà incontro con un’esperta di linguaggi audiovisivi.

Il circolo Bisamar partecipa all’iniziativa con un apericena gratuito previsto per lunedì 27 novembre, a cui seguirà un incontro con Chiara Di Cristofaro, autrice del libro “Ho detto no. Come uscire dalla violenza di genere” e Roberta Pappalardo, pedagogista.

Anche il circolo culturale Le Ciminiere propone un apericena con Jacopo Della Porta, autore del libro “Saman. Vita e morte di una ragazza italiana”. L’autore dialogherà con Liana Predieri venerdì 1 dicembre dalle 19.30. Il sindaco di Scandiano, Matteo Nasciuti, ha presentato il cartellone affermando: “Come di consueto, al tradizionale mercato e alle attrazioni abbiamo scelto di affiancare le iniziative legate alla giornata internazionale contro la violenza sulle donne, legando le celebrazioni all’attenzione a un tema che ci sta molto a cuore”.

La Rocca dei Boiardo, un po’ di storia...

La Rocca dei Boiardo risalente al XII° secolo, domina il centro storico ed è senza dubbio un monumento di grande valore storico e culturale; fatta costruire dalla nobile famiglia dei Da Fogliano, oggi prende il nome dalla famiglia Boiardo che l’abitò dal 1423 per 137 anni. Costruita inizialmente come luogo di difesa, fu per questo dotata di cinta muraria, fossato con annesso ponte levatoio e torri di vedetta.

Divenne in seguito dimora rinascimentale, quando il governo di Scandiano passò nelle mani della famiglia Boiardo e fu allora che Nicolò dell’Abate vi dipinse gli affreschi del Camerino, con scene dell’Eneide, trasferiti alla fine del 1700 a Modena alla Galleria Estense. Successivamente vi abitarono i Thiene dal 1565 per 58 anni che apportarono modifiche molto significative all’edificio e lo portarono alle forme attuali, affidando il progetto a Giovan Battista Aleotti. A lui si deve l’elegante scalone che introduce al piano nobile, l’imponente facciata sud e l’ultimazione del torrione a ovest. Nei secoli XVII e XVIII i Bentivoglio prima e i marchesi d’Este poi, introdussero a loro volta decorazioni di gusto barocco.

Le numerose modifiche che il castello ha subito nel corso dei secoli rendono difficile la comprensione e la lettura della struttura; in essa convivono diversi stili: medioevale, rinascimentale, barocco e moderno: Le stanze al piano terra, risalenti al periodo cinquecentesco, formano il cosiddetto appartamento estense modificato nella sua veste attuale agli inizi del settecento dai marchesi d’Este; qui si susseguono in tutta la loro bellezza la sala del Camino, in stile rococò e la stanza del Drappo denominata così per un drappo che circonda la volta del cielo del soffitto. La sala delle Aquile, del Festone, e quella dell’Alcova. 

Uscendo dall’appartamento si attraversa un breve tratto del cortile interno e si arriva al monumentale scalone, opera dell’arch. Giovan Battista Aleotti, detto l’Argenta. 

A sinistra poi, si trova una porta che conduce ai sotterranei del castello, sede delle vecchie prigioni.

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